“Allora accadde qualcosa che ce lo impedì. Da gole secche eruppe un clamore, una musica, potrei anche dire, un canto selvaggio, frenetico, che precipitava giù dalla collina, oltre il sentiero e verso il mare. Ci fermammo e ci guardammo atterriti.Perché le cicale erano uomini, una volta. Smettevano di mangiare, di bere e di amare, perContinuaContinua a leggere “ONDE D’IMPEGNO. COLLE AMENO, 25 LUGLIO RIVISTA N.80”